giovedì 30 maggio 2013

Le Danesi di Montersino riviste dallo Ziopiero


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Disceeee...perché riviste?

Perché secondo me non andavano bene.

Disceeeee...ma come non andavano bene?

Guarda te lo dico subito. Ti riporto le mie dosi e tra parentesi quelle indicate da Montersino a pag 191 di "Peccati di Gola":

Ingredienti per l'impasto:

370 g manitoba e 130 g farina 00 (Montersino non specifica che tipo, mette solo 500 g generci )
60 g burro (Montersino 50 g...stranamente qui ho aumentato)
130 g zucchero (Montersino 75 g...Luca so pochi!)
6 g lievito di birra fresco (Montersino 25 !!! Lucaaaa.... So troooppi!!!!!!)
10 g di sale
2 uova, circa 115 g (Montersino 75 g...so pochi)
Zeste di arancia (Montersino 50 g di purea di scorza….Luca, troppo complicato)
50 g acqua + 175 g di latte (Montersino 175 g acqua)


In altre parole ho aumentato sia l'idratazione sia la parte grassa (uova e burro) e diminuito notevolmente (di ben 4 volte!) il lievito di birra.Infine ho usato il latte invece dell'acqua.

Come ho già avuto modo di dire cercate di non esagerare mai con il lievito di birra: non serve assolutamente. Create delle bombe atomiche nel vostro intestino!
Chi ha seguito i miei consigli, come ad esempio Simona qui, non se n'è affatto pentita, anzi!
Vero Simo'?

Procedimento:
Sciogliete il lievito nei 50 g di acqua e aggiungetevi un cucchiaino di farina e 2 di zucchero (da togliere dal totale).
Quando il liquido inizia a schiumare, unite farina, latte e iniziate ad impastare.
Poi aggiungete le uova mischiate con lo zucchero e le zeste.
Quando l'impasto risulterà incordato, allora aggiungete il burro un po' per volta, senza perdere l'incordatura.

Fate maturare per 8-12 ore l'impasto in frigorifero ad una temperatura che ne impedisca la lievitazione (quindi non superiore a 4 gradi).

A questo punto potete stendere e formare le danesi.

Fate dei quadrati di circa 10 cm di lato; incidete lungo le diagonali, ma senza arrivare al centro.
Ad ogni angolo avrete così due punte. Piegate una punta si e una no verso il centro, pigiate leggermente e lasciate lievitare.

Nel frattempo preparate una crema pasticcera da forno.

A lievitazione avvenuta spennellate le danesi con un uovo sbattuto e finite di comporle mettendo al centro un cucchiaino di crema e sopra mezza albicocca sciroppata.

Forno a 180° fino a cottura ultimata.

Lucidate con della gelatina di albicocca ottenuta scaldando lo sciroppo di albicocca con un paio di cucchiai di zucchero e qualche grammo di gelatina in polvere (quella per lucidare).

Lasciate freddare sul una gratella e....azzannate pure!

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Se volete vedere altre danesi rivisitate, andate a vedere pure quelle di Zia Michela! :)))) 

Disceeee...ma con tutta la crema avanzata che ci faccio?

eheheheheh...aspetta qualche giorno e lo saprai!!!!


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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lunedì 27 maggio 2013

Filoncini Farro e Manitoba...due menti perverse all'opera



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La storia di questo pane viene da lontano, molto lontano.
Una storia di due menti maniache, perverse, che pensano sempre alla stessa cosa, hanno un chiodo fisso in testa!!!

Noooo, no, nooo non c'è bisogno che mandiate a letto i bambini. Tranquilli. Cosa avete capito?!?!?!????

Qui si parla di lievitati.
Qui si parla di pane.
Qui si parla di acqua e farina.
...e che farina!!!!

Pie', ho in mente un pane che vojo fa' con te.
Solo te me poi segui'.
Ci stai?

(..e come si puo' dire di no a lei? Dopo che l'ho adottata come allieva virtuale, dopo che le ho suggerito quali farine comprare e dopo che ha sfornato pani e pizze di primissima qualità? E ora, finalmente, si sta lanciando liberamente, pienamente padrona della materia...)


Miche', ma hai bisogno di chiedermelo? 
Eccerto che si!!!
E ti dirò di più....so già a cosa stai pensando...

Uhm...ma come??? Mo ci hai pure i superpoteri?

Secondo me tu vuoi partire dal poolish...

Essìi!!!!

E magari, visto che vuoi fare un grande pane, ti vuoi ispirare ad un Grande Maestro della lievitazione...

Ecccertooo!!!!

Magari usando due farine invece che una....

Essssìììììì!!!!

Di cui una, ovviamente, è la manitoba, quella macinata a pietra...

...e l'altra????

Farro bianco!

A Pie'!!! Ma...ma...ma

A Miche', "gira e mettete bene" (come dici sempre tu)  dopo tutti questi mesi ormai te leggo nel pensiero!!!! D'altra parte siamo o non siamo Gianni e PinottA del web? :)))


E così abbiamo proceduto. In parallelo. In un sincronismo pressoché perfetto.

zzzzz sms in arrivo:
"Ho fatto il poolish"
ticche-tacche ticche-tacche:
"pure io"

zzzzz "sto impastando: un impasto profumatissimo e leggerissimo"
ticche-tacche ticche-tacche:
"Confermo!!!"

zzzzz "sta in cottura"
ticche-tacche ticche-tacche:
"anche il mio!!!!"


E quando due menti perverse si mettono insieme o viene fuori una cosa assurda, o viene fuori una cosa meravigliosa.

A voi la scelta:

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Crosta croccantissima, mollica soffice, profumo inebriante....insomma...


Un pane da svenimento!!!

Come dicevo prima metodo e ispirazione sono stati presi da Adriano un po qui e un po' qua

Il pane che poi abbiamo fatto è leggermente diverso, sia come formato sia come dosi.

Ingredienti:

500 g. di farina (metà farro bianco, metà manitoba)
400 g. di acqua
5 g. di lievito di birra fresco
10 g. di sale


Si parte la sera prima, con un poolish fatto con 200 g di farina, 200 g di acqua e 0,5 g di lievito e una biga formata da 150 g di farina e 100 g di acqua e 4,5g di lievito.


Al mattino si uniranno i due impasti e i restanti ingredienti (il sale per ultimo) e si lavoreranno fino ad incordatura.

Lasciate lievitare un'oretta e poi piegate a portafoglio

Ancora un riposo di 45'-60' e formate il vostro pane.

Nel nostro caso dei filoncini.

Altro riposo per un'oretta circa.


Posizionate sul piano del forno un pentolino con dell'acqua (o se il fondo è concavo versateci l'acqua direttamente); scaldatelo fino a 220° e infornate il vostro pane.

Dopo 10' portate la temperatura a 190° e dopo altri 10' a 180° fino a cottura ultimata.

Volendo gli ultimi minuti potete posizionare i vostri filoncini in posizione verticale.

Alla fine fatelo raffreddare su una gratella, mi raccomando:
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Fatto?

OK!

E ora, per tutti coloro che con il loro entusiasmo ci sostengono e ci supportano, Gianni e PinottA  hanno preparato due buste di filoni, pronte per essere ritirate senza passare dal via :D

Questa è la mia:

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L'altra la potete ritirare direttamente dal post di Michela

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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venerdì 24 maggio 2013

Una pausa con le Campagnole e...qualche ripasso sullo scatto ;)

Ma voi, la fate ancora la merenda?
Confessatelo, su!
Non vi capita mai di aver quel languorino a metà mattinata e vi assale la voglia di sgranocchiare qualcosa?
Sarà che mi alzo presto, sarà che a colazione ormai mangio poco altrimenti mi viene subito un senso di pesantezza, sarà che quel che sarà, ma io già verso le nove e mezzo ho lo stomaco che reclama.

Vabbe', in fondo è normale. Se a colazione mi faccio solo un cornetto e qualche fetta biscottata con la  marmellata è ovvio che dopo un po' mi viene fame!!! :))

Ma questa volta mi sono sorpreso da solo!

Ero a casa.
Era pomeriggio di un giorno di festa.
Fuori diluviava.
Stavo scrivendo un post con la musica "a palla" nelle orecchie quando sento salir su dallo stomaco:
"wwwuuuaarrr"
Ohibò! (vabbe, non ho detto proprio ohibò)
Fame di pomeriggio: mai successo!
Che faccio? Qui occorre rimediare, e anche subito.

Dunque dunque...una cosa leggera...come dei biscotti! 
Ecco, queste campagnole sono l'ideale.
Una cicarone di caffé e mi rimetto al lavoro.

....ma ...un attimo! Queste sono le Campagnole di Simona!!!
E non le ho ancora fotografate!!!
Prima che le finisca tutte devo rimediare subito!
Anzi, sai che ti dico?
Le fotografo proprio nello scenario in cui le sto mangiando!!!

Oddio, la luce esterna è praticamente inesistente.
E qui ho solo quella di una lampadina da 60watt.
Ok, oggi anziché col flash lavoro di cavalletto e gioco sui tempi di esposizione

Dunque...con questa luce direi di tenere aperto l'otturatore per un secondo, diaframma 5,6 e 160 ISO

Click

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Come primo scatto non è male. L'istogramma è accettabile.
Sapete che vi dico? Una foto basta e avanza! Va bene così!
Adesso mangio! Faccio merenda!

Ah, che questa regola valga bene anche per voi: non vi ostinate a scattare decine di foto sullo stesso soggetto immobile. La foto la dovete pensare prima, costruirla, ambientarla, leggere le luci, capire le ombre..e poi...click, al massimo per 2, 3 volte.

Bene, mi sembra cha abbiamo detto tutto....


Comeeee?

Ah,si! La ricetta! :))))

Ingredienti

170 g farina 00
150 g farina di riso
90 g burro
110 g zucchero
1 uovo
40 g latte
Zeste arancia (queste le ho aggiunte io)
7 g lievito per torte salate
Sale


Unite le farine e mescolatele con il burro fino ad ottenere tante bricioline.
Questa operazione, detta sabbiatura, serve ad evitare la formazione del glutine; ogni granello di farina, infatti, venendo a contatto con il burro unge le proteine del glutine (gliadina e la glutenina) e ne rallenta la coesione e quindi la formazione.

Fatta la sabbiatura si aggiunge lo zucchero e poi tutto il resto, fino ad ottenere una pasta liscia e omogenea.

A questo punto l'impasto lo si fa riposare in frigorifero almeno un'oretta.
Quindi si formano i biscotti.
Forno a 180° per 15-20 minuti, il  tempo dipende da come vi piacciono i biscotti: se preferite la friabilità alla croccantezza, allora 15' vanno bene.
Ricordatevi che i biscotti vanno sempre tirati fuori dal forno ancora morbidi e fatti freddare su una gratella ;)

A questo punto mi sembra di aver detto proprio tutto! :))

Un grazie a Simona per l'ispirazione.


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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mercoledì 22 maggio 2013

Trancetto di Tiramisù all'Orange Curd e....una depilazione perfetta!!!!

Ma quanti tipi di Tiramisù esistono?
Boooo!
Infiniti?
Forse...

Di certo è un dolce che si presta a tante varianti a tal punto che non si sa più cosa lo caratterizzi veramente.

La presenza del caffé?
O, forse, quella del mascarpone?

Anche perché i restanti ingredienti sono più o meno comuni a tutti i dolci a base di crema: panna, uova, zucchero, pandispagna....

Di certo ne ho provati tanti, a partire dal più Classico, fino al più simpatico, fatto a mo di Gelato da passeggio, senza tralasciare quelli più elaborati, come questo alle Noci e Caramello o quest'altra Ganache cioccolato con crema al Tiramisù; non saprei dire quale preferisco!

Di certo questo alle Fragole è tra i più goduriosi , così come questo Tiramisu...shi tra i più orignali! :))

L'ultimo che ho fatto in ordine di apparizione è quello al Limoncello che poi mi ha anche ispirato quello di oggi:

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all'Orange Curd.

Anzi, a dire il vero l'ispirazione mi è venuta dal Post di Stefania.

Ovvio qualcosina l'ho cambiata e adattata. Ma andiamo con ordine.

Il tutto è partita da una depilazione.

.....

Una depilazione perfetta, che forse neanche la campionessa mondiale delle estetiste ha mai ottenuto.

Una depilazione fatta su un corpo difficile, pieno di curve.

Una depilazione che richiede abilità, pazienza arte.

Una depilazione che..udite udite...definitiva!!!

Questa:

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Guardate che perfezione...qui di sicuro non ricrescerà niente!

:D :D :D :D

Disceeee..ma come l'hai ottenuta?!?!?

Semplice.

Con questo!

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Chiamasi Zester.
O volgarmente "Violino".
E' un arnese indispensabile in pasticceria se volete raccogliere le scorze di agrume direttamente dal frutto e senza compromettere il resto.
Se lo volete acquistare vi consiglio di prenderlo di ottima qualità (prezzo minimo 30€).
Diffidate di quelli che trovate sulle bancarelle.

E così, partendo dalle scorze d'arancia grattata con lo zester, ho fatto poi l'Orange Curd:

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A questo punto il gioco è fatto.

Strato di Pan di Spagna, imbevuto di succo di arancia e (facoltativo) liquore all'arancia.
Strato di crema di tiramisù ottenuta con orange curd, panna e mascarpone.
Altro Pan di Spagna imbevuto.
Altro strato di crema.

Fatto.

Congelatore se volte conservarlo a lungo, frigorifero per almeno 18 ore (ne acquista in sapore) se volte consumarlo a breve.

Ecco a voi ingredienti e procedimento:

Orange Curd:

4 arance (succo + zeste)

100 g di burro
200 g di zucchero (anche 150 se le arance sono molto dolci)
2 uova e 4 tuorli 


Sciogliete il burro.
Montate le uova con lo zucchero e unitele al burro, aggiungete il succo di arancia e le zeste e procedete come per una crema. In pochi secondi è pronto il vostro Orange Curd.
Invasate, freddate e poi utilizzatelo.
Quello che avanza si conserva in frigo per circa un mese.

Per il Pan di Spagna esistono tantissime ricette.
Fate quella che preferite, oppure fate questa.

Per la crema di tiramisù è sufficiente montare insieme 250 g di panna con 250 g di mascarpone e unirvi l'orange curd.


Se non sapete come amalgamare i vari composti guardatevi questo filmato fatto per voi. :))
 


Se volete una versione più compatta, come quella della foto, unite a 4 cucchiai di orange curd bello caldo 3 g di colla di pesce prededentemente ammollata nell'acqua e poi strizzata, mescolando finché non si è completamente sciolta.

Come avrete certamente notato, l'uso dell'Orange Curd ci evita di dover pastorizzare i tuorli.

Forza, che aspettate? Vi devo invitare io a prenderne una bella forchettata?

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Su, su! Avanti un altro!

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
.....



Che altro dirvi...?

Ah, si!!!

Non provate ad usare lo zester sulle vostre gambe!!!!

:D :D :D :D



Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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lunedì 20 maggio 2013

Tempura di Verdure

Circa tre anni fa Marina, la mia amica napoletana che mi diede la ricetta del Ragù di Polpo che molti di voi hanno già sperimentato con successo, mi scrisse:

Ziooo, tu che sei un mago della frittura, hai mai fatto il tempura? 

....mmmm... No, Marina. Confesso che mi manca...

Zio, e che aspetti, scusa?

...aspetto che tu mi dia la tua ricetta! Tu lo sai che mi fido ciecamente di te e delle tue conoscenze culinarie! Anche orientali!

Zio, io te la do, ma tu poi me la devi fare eh?

3 dl di acqua gassata freddissima
1 cucchiaio olio di semi
1 tuorlo
180 gr farina di riso
40 gr fecola


In una bacinella unisci il tuorlo all'olio e all'acqua gelata e amalgama accuratamente il tutto.
Incorpora farina e fecola mescolando velocemente,la pastella non dovrà esser liscia ma leggermente grumosa,aggiungi pochi cubetti di ghiaccio e metti la pastella in frigo.

Al momento dell'utilizzo verifica la consistenza aggiuggendo un cucchiaio di farina, facendo attenzione a non eccedere.Nel friggere zio sei piu bravo di me, quindi niente consigli fai tu.

Ah, ti aggiungo: l'uovo ci va! Oggi purtroppo si tende a chiamare tempura qualsiasi pastella che vela i gamberi o le verdure, quasi anche la tua ricetta si potrebbe chiamare baccalà in tempura, come fanno moltissimi, ma è sbagliato! Nella tempura ci vuole l'uovo!



Ecco! Marina ha spiegato benissimo!

Peccato solo che io, come penso capiti un po' a tutti voi, questa ricetta l'ho tirata per le lunghe in maniera.... esagerata!!!!

La mail porta la data di ottobre 2010!!! Che vergonga!!!

Però...però...però...come si dice? Meglio tardi che mai! Giusto, Marina?

E così da qualche settimana una vocina mi diceva da dietro...

Tempura - Tempura - Tempura - Tempura - Tempura - Tempura....

Questa parola mi ha echeggiato nella testa fino a quando, qualche domenica fa (e si ho tirato per le lunghe pure la pubblicazione!), complice una giornata uggiosa, mi son detto: o adesso o mai più!

E fu "adesso":

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Alcuni piccoli suggerimenti per la preparazione:

Marina suggerisce di mettere il ghiaccio dentro il composto per poi riequilibrare con la farina.
Per non alterare le dosi (e anche perché avendo deciso all'ultimo momento non avevo del ghiaccio pronto), ho messo il composto prima nel frigorifero e, nell'ultima mezz'ora, nel congelatore.

Se invece avete del ghiaccio vi suggerisco di metterlo in una bacinella più grande e immergervi dentro la bacinella col tempura.

La bassa temperatura è fondamentale!
Serve infatti ad ottenere uno shock termico che renderà il tempura più leggero.

Se la pastella risulterà piuttosto liquida non vi preoccupate: così deve essere!

Tagliate a bastoncino le verdure da friggere (io ho fritto carote, zucchine e sedano):

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Per la frittura portate a 177° l'olio di arachidi e, se lo avete, usate il wok:

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Le pinze sono una fighetteria indispensabile!

Le verdure, infatti, andranno velocemente passate nel tempura e fritte quel tanto che basta a colorarle per poi esser prese una per una con le pinze.

E per finire con le fighetterie...usate le bacchettine!!!

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Potete gustare il tutto con della salsa di soia, o senza niente.

Ovviamente potete friggere anche altre cose, come gamberi o baccalà.

Il fritto effettivamente è molto leggero. Vale davvero la pena! ;)

Ah, se poi volete vedere un tutorial di come frigge lo Ziopiero, allora guardatevi questo filmato!

Cos'altro aggiungere se non inchinarmi col capo chino, in ginocchio da Marina, chiedendole scusa per averla fatta aspettare tutto questo tempo?

Mi perdoni, teso'?  :))))

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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giovedì 16 maggio 2013

Pandolcini alle Pere (Clonazione Bis)

Disceeee.... Zipie', che ci fai oggi?

No, guarda, oggi proprio non voglio fare niente. So stanco.

Ma scusa, il ciambellone più buono del mondo è finito stamattina, gli ultimi due Cicciccci te li sei sbafati a cena ieri sera, mica vorrai che domani a colazione ci mangiamo i biscotti di Banderas? Piuttosto sto a digiuno!

Ma quale Banderas e quale digiuno!!! 
Lo sai che anche a colazione bisogna mangiar sempre qualcosa, no?
Dai, fammece penza' 'mpochetto....anzi famme accenne er piccì!

Stump....zzzzzz.....prrr prrrr.....

♫ ♪ Tadadan dan dan ♫ ♪


(che poi sarebbero, nell'ordine, il rumore del pulsante del pc, il disco fisso che parte, il disco esterno che arranca,  la musica di quando si apre windows, una delle musiche più ascoltate e contemporaneamente più odiate del ventunesimo secolo!)

ticche-tacche ticche-tacche... Click

Apri cartella.
Si ma quale?

Cose da cucinare (che domande!)

La cartella contiene 13.457 files.

mmmmm.... Il solo pensiero di fare una selezione mi stronca.

Facciamo così: guardo solo le ultime 10 inserite in lista.

Questa no, questa neanche....mmmmm Pandolce alla pere.

Dunque da dove l'ho presa? Ah, si! Da Gambetto. Che poi a sua volta l'ha presa da Nannibis

A occhio mi sembra pure rapida da fare...Quindi schiaffiamoci subito l'etichetta Buoni e Veloci e vediamo cosa serve...
Le pere le ho, il resto manco a dirlo. Ok! Facciamo partire il cronometro? Via!

Ingredienti

300 g pere decana o rosse, senza buccia e senza torsoli
225 g zucchero
120 g latte
80 g burro fuso
1 uovo
Zeste di limone
275 g farina (200 00 e 75 saraceno)
1 bustina di lievito per torte salate
Pizzico di sale


Frullate le pere con metà dello zucchero.
Impastate i rimanenti ingredienti mescolando tutto in un ciotolone (questa volta ho deciso di infrangere la regola che prevede di mischiare prima separatamente i liquidi e le polveri e poi unire tutto insieme, onestamente non ne vedevo il vantaggio!)
Poi mettete  l'impasto in una teglia imburrata o in stampini di silicone (come ho fatto io, da cui il nome)
Stooop!
Totale: 7 minuti, di cui 5 solo per le pesate e sbucciare le pere. Dai, ci si puo' stare, no?

Ora forno a 180° fino a cottura (classica prova stecchino). E domani mattina, a colazione....

(Fai click sull'immagine per ingrandirla)


Ma insomma, avete visto quant'è facile? E pure quant'è veloce?

E adesso vi dico pure un'altra cosa: sono ottimi!!!!!

D'altra parte sia Nannibis sia Gambetto sono sempre stati una garanzia per me!
Clonateli subito (i pandolcini, mica Nanni e Gambetto, che avete capito!!! :D :D :D)

Ora vi saluto, che questi so' da inzuppo!!!

(Fai click sull'immagine per ingrandirla)


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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lunedì 13 maggio 2013

Ciciri e Tria a 6 mani ovverosia Il Morso della Tarantola

Avete mai visto una donna morsa dalla tarantola?
Io si.

Avete mai parlato con una donna morsa dalla tarantola?
Io si.

Avete mai scambiato una mail con una donna morsa dalla tarantola?
Io si.

Avete mai dovuto combattere con 45 commenti in un unico post generati da una donna morsa dalla tarantola?
Io si.

....


«Genuit hic natura arachneum animal nocentissimum…», scriveva nel 1513 il medico umanista Antonio De Ferrariis nella più famosa delle sue epistole, De situ Japygiae, senza sapere che esattamente 500 anni dopo anche Lo Ziopiero avrebbe avuto a che fare con tale fenomeno!

E si, un ragno dal morso praticamente letale, che genera uno stato di prostrazione e malessere, il cui veleno puo' essere espulso solo al suono di flauti e tamburi mentre la malcapitata si dimena a terra con movimenti piuttosto espliciti ed evocativi...

Insomma.... una spiritata, una folle, una donna senza freni inibitori, ma anche piena di energia, di impeto, di vitalità!  Instancabile!

Che non riesce a stare ferma con le mani...sulla tastiera come in cucina!


Una donna come Tamara, alias FrammentAria  :)))))

Dicevamo.... Femmina impetuosa, energica, instancabile, che come vede un post mio o di Michela, subito inizia a dimenarsi in cucina, come se fosse stata pizzicata dalla tarantola, spiritata come non mai.

E un giorno Tamara-la-tarantolata, in preda ad una delle sue crisi, inizia a fremere sulla tastiera e manda una mail a me e Michela:

Carissimi, dopo aver fatto decine di vostre realizzazioni, questa volta sono io a proporvi un piatto.
Un piatto tipico del Salento
Ciciri e Tria.
Che ne pensate?

Tamara non lo sa, ma questa volta è come se il pizzico della tarantola me lo avesse dato lei!!!!
Ho cominciato a dimentarmi sulla sedia, scompormi, a sudare, vaneggiare, ruzzolarmi a terra, fino a quando, al suon di flauti e tamburelli, ho ripreso gradualmente coscienza e conoscenza e ho risposto, compostamente:

Ciceri e Tria era il piatto preferito di mia madre, leccese di nascita.
E' un piatto che non ho mai fatto ma che ho nella mia mente da mesi, anzi da anni.

E tra me e me mi son detto:
"Ora non ho più scuse per rimandare. Lo farò!"

Contemporaneamente anche Michela, altra spiritata in cucina, diciamocelo (!!), ha aderito senza batter ciglio e così ci siamo messi all'opera.

Tamara, dopo aver confessato che anche per lei era la prima volta, si è fatta dare la ricetta dalla mamma.
Io da mia zia.

Le rispettive versioni, manco a dirlo, erano leggermente diverse.

E io, manco a dirlo, ho fatto di testa mia! :)))


Il piatto è semplicissimo.

Consiste di ceci (ciceri) cotti, in parte frullati per ottenere una cremina e tagliatelle fatte di sola acqua e farina grano duro rimacinato (dette tria), che in parte vengono lessate e in parte fritte.

Unite il tutto...così:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Per i ceci: teneteli a bagno una notte e poi cuoceteli in una pentola, preferibilemnte di coccio, con del brodo vegetale e aromi a piacere.

Una volta pronti, prendetene una parte e frullateli con un filo d'olio evo, fino ad ottenere una cremina.
Vi avviso: non assaggiatela! Da assuefazione!!!!

La pasta andrebbe fatta secondo la regola 100 g di farina ogni 50 grammi di acqua a persona, ma voi fate "a occhio", cioè tanta acqua quanto ne piglia la farina.

Ovviamente va fatta riposare almeno un'oretta e poi stesa e tagliata.

Come detto prima, una parte di questa pasta va fritta (io preferisco usare l'olio d'arachidi) e mi raccomando: si deve gonfiare e devono venire le bolle!!!

L'altra va lessata normalmente e scolata molto al dente. Non fate come gli americani! :D :D :D

Ora vi confesso una cosa....io adoro mangiare la pasta con il pane...per cui non vi scandalizzate della foto che segue, piuttosto adocchiate bene quella fetta di cui presto vi svelerò (anzi sveleremo, perché saremo in due) la ricetta di un pane fantastico!!!

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Prima di concludere, vi lascio alcuni riferimenti storici sulla Pizzica e il Morso della Tarantola, di cui si fino a qualche anno fa poco si sapeva in Italia e nel mondo se non per sentito dire.

Il primo è un documento filmato del 1962 di Gianfranco Mingozzi e di un certo valore storico, che vi suggerisco di vedere..


Il secondo è un documento, sempre filmato, credo della fine degli anni sessanta, primi settanta.

Uno dei più grandi storici salentini viventi e studioso del fenomeno delle tarantolate è senza dubbio il Prof.  Luigi Chiriatti, un uomo di una cultura straordinaria.

Per chi invece volesse qualche informazione spicciola sul Tarantismo, può sempre far riferimento a wikipedia


L'opera citata all'inizio, De situ Japygiae, parla della Japigia, che corrisponde alla parte più meridionale dell'attuale Puglia, in particlare alla zona Messapica.


Concludo dicendovi che negli ultimi 30 anni il fenomeno del Tarantismo ha assunto un carattere più spettacolare, se non commerciale, perdendo via via quelle ritualità, quella gestualità e, soprattutto, quella tradizione che lo hanno tenuto in vita nei secoli attraverso affascinanti quanto misteriosi racconti.


E adesso.... armatevi di flauto e tamburello e andatevi di corsa a vedere i post di Tamara e di Michela.



Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

giovedì 9 maggio 2013

Fusilli fatti in casa...ovvero il rosikamento dello Ziopiero!


Un giorno, subito dopo pranzo, mi arriva una mail:

A Pie', ma li hai visti i fusilli di Terry?

A Miche', eccerto che li ho visti!

Io li faccio presto! Anzi li facciamo insieme e poi li pubblichiamo come abbiamo fatto per i Nannibiscotti al Cioccolato?

Vabbe', li famo, li famo.

Uhm... A Pie', ma nun te vedo tanto convinto.

A Miche', ciooosai: non è tanto farli, e che non so quando pubblicarli. Troppi post in attesa...e io so uno solo...

Vabbe', tu adesso non ti preoccupare.

E' proprio quando qualcuno mi dice "non ti preoccupare" che io inizio a preoccuparmi!
Qui gatta ci cova...mmmmmmm

Infatti... un po' prima delle 17 mi arriva una mail con una foto, molto esplicita.

Naaaaaa, sta pazza non solo stava già a casa, ma si era pure messa di gran lena a impastare!!!

Vabbe...beatallei!

Intanto io ho continuato a lavorare visto che avevo ancora per un bel po' di cose da sbrigare.

....solo che... crii criiii criiiiii 
uuummmmm

 ...dunque la mail al capo l'ho mandata, anzi no!......crii criiii criiiiii

 ...le carte che dovevo firmare le ho firmate tutte. Anzi no, qui ce ne sono altre.....crii criiii criiiiii
uuuummmmm che nervoso che mi sta venendo....

Andrea l'ho chiamato. O forse no?

.....cri crii criiiii
Uffa, ma che è sto tarlo!!!!

Insomma, non riuscivo a concentrarmi... il mio pensiero andava diritto a sti fusilli....

E per farla breve ve lo dico alla romana: stavo arosika' (si, tutto attaccato e pure col kappa!)

Io sti fusilli non solo li volevo fare, ma li volevo fare subito!!!
(e poi dice che uno non si deve preoccupare!!!)

Uno sguardo all'orologio...mmm 17.30. Se per le 18 esco, arrivo a casa...potrei avere tutto il tempo per...
mmmmm, fammi pensare: nel congelatore dovrei avere del ragù di carne.
Le farine manco a dirlo le ho...eeeeee

Ok. Stacco tutto eeee...
Ciaooooooooooo!!!!

La fortuna era dalla mia: niente traffico sul GRA; a casa neanche mi tolgo il giubbotto, avvio direttamente l'impastatrice con dentro (dosi per due porzioni):

140 g di farina 00
60 g di farina rimacinata di grano duro 
2 uova

Quando il tutto si è amalgamato, mi sono inumidito leggermente le mani, ho finito l'impasto a mano, l'ho incartato con il cellophane e...si, lo ammetto, a questo punto mi sono andato a togliere il giubotto.

Dopo una mezzoretta mi sono messo all'opera:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Accendi picci
Scarica foto
Ticche-e-tacche  ticche-e-tacche
Invia mail

Tie', Miche'. Bèkkate questa! (sempre col Kappa!)

Intanto qualcuno di voi si starà chiedendo: ma che sono quelle bacchette colorate?
...eeeee so bacchette! Cinesi! Del periodo di Kung-Fu Panda, in cui mia figlia mangiava solo con le bacchette, pure il brodo!!!

Mai avrei pensato mi sarebbero tornate utili!!!

Nel frattempo mi è arrivata la mail di risposta:

Naaaaaaa!!!! Ma li hai fatti?!?!?!!?

(E no, stai a vede che me mettevo a fotoscioppa' i fusilli intorno alle bacchette!!!)

Certo che li ho fatti! Anzi ora li ho pure sfilati!
Bèkkate pure 'startra foto!

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Ci sentiamo a cose fatte!

.....

Cose fatte:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)



A questo punto sono curioso di andarmi a leggere il post di Michela. Mi seguite?

Un doveroso ringraziamento anche a Terry, musa ispiratrice! :))

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

lunedì 6 maggio 2013

Crostata di Cioccolato alla Crema di Mandarino

Vi ricordate i Nannibis-cotti?

Nanni nel post di presentazione suggerì di usare lo stesso impasto per una crostata...

E crostata fu:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

E' una crostata nata dalla voglia di non fare niente.

Disceee.... Ma come, non vuoi fare niente e tiri fuori questa crostata?

Ebbene si!  :)))

Sapete come vanno queste cose, no?

Arrivi alla fine della settimana che stanco, svogliato...
Personalmente in questi casi mi "impongo" di non fare nulla in cucina.

...be', per nulla io intendo limitarmi a poche cose, mi capite, no?

Per cui dopo aver replicato le farfallone con zucca e broccoli il venerdì sera (tanto si fanno in pochi minuti), sfornato l'ennesimo pane nero noci e semini il sabato mattina (devo pure fare le scarpette durante la settimana, no?), una dose doppia di CiCCiCCCì (colazioni) il sabato pomeriggio, le galettes il sabato a cena (mica penserete che stia a digiuno!), mi ero mentalmente predisposto per un assoluto riposo la domenica.
Meritato riposo. :))

Solo che...come dire...insomma...quando ho visto che alle 6.30 ero già in piedi bello arzillo, il tempo fuori non era un granché, la cucina era tutta troooppo ordinata...mi son guardato intorno un po' spaesato..le mani fremevano, la testa ronzava, gli occhi alla ricerca di qualche ispirazione...

Ecco che mi va l'occhio su 3 mandarini.... mmmmm, mi sa che questi non se li mangia nessuno...o, per lo meno, non se li mangia nessuno così come sono.

E il primo neurone parte all'attacco: crema al mandarino!

Ma posso servire solo una crema al mandarino...?
Gnooooo!
Sotto ci vuole qualcos'altro.

Dov'è finito il secondo neurone....?
Ah, eccolo! Forza mettiti al lavoro.

asdòlfkjas dòfasdlkh

Cosa?

asdfhasdòfh sdèofasdfh

Ah, si, bravo! Ora che ci penso nel congelatore ho ancora l'avanzo dell'impasto dei Nannibis-cotti al cioccolato.
E proprio Nanni suggeriva di farci una frolla...(terzo neurone)

Ok, affare fatto. Una banana ce l'ho, due kiwi pure. Abbiamo pure il sopra!!!

Vi riassumo qui per vostra comodità

Frolla al cioccolato di Nannibis

Ingredienti (dal blog di Nanni)

Farina di frumento 225 gr
Fecola (o altro amido) 75 gr
Panna 150 gr
Zucchero a velo 100 gr
Cioccolato fondente (al 64% di cacao) 300 gr
Burro 100 gr

Tritate il cioccolato
Sciogliete il burro e mettetelo nella panna portando quasi ad ebollizione.
Unite il cioccolato e mescolate per bene.
Aggiungete poi la farina e l'amido ben setacciati, quindi lo zucchero a velo.


Avvolgete nel cellophane e lasciate riposare qualche ora in frigo.

Lavoartela poi come qualsiasi frolla fino a renderla malleabile.

Stendetela e sistematela quindi in uno stampo da crostata.

Cottura in forno a 180°. Quindi spalmateci sopra la...

Crema al Mandarino

Ingredienti

3 mandarini
100 gr zucchero (80 gr se si usano clementine)
1 tuorlo
30 gr amido di riso (in alternativa amido di mais)
250 gr acqua


Questa crema a mio avviso è davvero delicata. Affrettatevi prima che finisca la stagione dei mandarini!!!

asdfhasdòfh sdèofasdfh

E questo chi è? Ah, si! Il quarto neurone! Che vuoi?

dsfgòlkartoyu aòsldkfjqopw!!!

Giusto! Dimenticavo!

Una fetta per voi:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
:))))

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

giovedì 2 maggio 2013

Scatti 24 - Il volo del gabbiano


Zio, a parte quelle del raduno delle bloggalline, è tanto che non pubblichi qualche foto che non sia di food.

E' vero. Dopo la "Mia Trastevere", il post in cui abbiamo ripercorso insieme le strade del vecchio rione in cui ho vissuto metà della vita mia, ho solo pubblicato cose mangerecce.

Zio, e ti ricordi quella serie di foto scattate nell'istante in cui il fiammifero si accendeva?
O quelle in cui scoccava il fulmine?

E come non me le ricordo?

Zio, e quelle degli insetti? E quelle dei volatili
Zio, a proposito, hai più fotografato gli uccelli?

Be, ultimamente ne ho fotografati uno solo: questo cormorano qui.
Però ora che ci penso ho qualcosa in archivio che potrebbe piacerti, che dici? Si tratta di un gabbiano.
O meglio, del suo volo...

Siiii Zio, dai, dai!


Il gabbiano è un uccello libero e a nessuno, credo, è mai venuto in mente di allevarlo o addestrarlo.

Però a volte si creano degli strani legami, o forse siamo noi che crediamo si siano creati.

Ero su un battello sul San Lorenzo, lungo il confine tra gli USA e il Canada.

Ad un certo punto si avvicina un gabbiano...

Come resistere alla tentazione di fotografarlo? 

....

Click

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Ogni tanto un colpo di ali e....

Click.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

...che armonia il suo volo. E le zampette? Guardate le zampette, perfettamente attaccate al corpo.

E' stato affascinante vederlo planare, senza sforzi, immobile, come se fosse trainato da forze invisibili...

Click


(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Sembrava andasse avanti per inerzia...seguendo una rotta già disegnata per lui....


Chissà se riesco a fargli un primo piano come si deve....... mettendo per bene a fuoco l'occhio...

Click

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Avendo pazienza si riescono a cogliere attimi ed espressioni particolari...

Click

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Chissà cosa l'aveva incuriosito.
Molto buffa questa espressione che mi ha regalato...non è vero?

Ciao, mio gabbiano. E' stato un piacere fotografarti.

Click

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Ciao anche a voi e.... alla Prossima

Lo Ziopiero




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