giovedì 28 marzo 2013

Brioches al Cioccolato con Crema agli Amaretti by Montersino


Quando ho visto la foto a pag. 153 del libro "Peccati al Cioccolato" mi son detto: mmmmmm, mi attizzano 'ste brioches! Le devo rifare!

E le ho rifatte!

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Disceeeee: "Ma come son fatte? Dentro che c'è? E quella cosa sopra cos'è?"

Calma, calma, calma, andiamo con ordine partendo dalla ricetta...

Per le brioches:
500 g farina 360 w
80 g latte intero
15 g di lievito di birra (io 10 g)
175 g di uova
80 g di zucchero
25 g di miele di acacia
8 g di marsala
140 g di burro (io 100 g)
8 g di sale
15 g di cacao
50 g di cioccolato fondente al 70%
Semi di Vaniglia

Ripieno
120 g Pan di Spangna
250 g di crema pasticcera
80 g di cioccolato fondente in gocce
60 g di amaretti
15 g di marsala

per la crosta in cialda

60 g di burro
75 g zucchero
1 g di pectina
30 g di latte
75 g di cru di cacao in granella
20 g di sciroppo di glucosio in polvere

che ho subito convertito con questa mia, i cui ingredienti sono di più facile reperibilità:

50 g mandorle pralinate e poi tritate
120 g di cioccolato fondente al 70%
60 g di corn flakes sbriciolati


Insomma, avete capito che si è inventato Montersino?
Un ripieno a base di crema, pan di spagna, cioccolato, amaretti e chi più ne ha più ne metta!

Mica male l'idea, eh?

Così non ci ho pensato su due volte: ho preparato subito l'impasto, che era praticamente uguale a quello dei Kranz, e poi il ripieno (basta unire tutti gli ingredienti sbriciolando Pan di Spagna e amaretti).

Dopo una prima lievitazione ho fatto una serie di palline e schiacciate per ottenere dei dischetti, sui quali ho adagiato il ripieno:

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Ho poi richiuso il dischetto sigillando con la classica stretta nell'incavo tra pollice e indice e ho messo a lievitare con la chiusura sotto fino almeno al raddoppio.

Quindi forno a 180° fino a cottura.

Per la crosta in cialda ho sciolto il cioccolato e mescolato dentro le mandorle e il corn flakes. Lasciata intiepidire un po' e quindi l'ho versata sopra le brioches cotte e....


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GNAM! Letteralmente divorate!!!

Le farete? :))))

Prima di salutarvi, visto che è quasi Pasqua, vi lascio con un uovo artistico, che ho ricevuto in regalo da un carissimo amico:

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Vi piace? Non è un'opera d'arte?
Guardate che cura dei particolari:

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....

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E sapete chi l'ha ideato?

Ma sempre Lui, Montersino !!!
(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Auguri a Tutti!!!

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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lunedì 25 marzo 2013

Kugelhupf a 4 mani

Pie', vojo fa un lievitato tosto, impegnativo! Trovane uno e poi lo facciamo insieme!

Miché, tu mi inviti a nozze! Lo sai che con certi impasti io ce sguazzo!

Appunto. Se non chiedo a te a chi chiedo....?

.....
(toccato nell'orgoglio, sa come stuzzicarmi, l'Allieva eh?)

Senti, fammece penza' mpochetto e poi ti faccio sapere.

...in realtà dopo questo scambio di battute avevo già in mente cosa.

E' un pò che infatti avevo preso di mira questo Kugelhupf di Paoletta, ma avevo sempre rimandato per motivi di tempo.

Poi arriva lei, fresca fresca e mi provoca....e allora...

TA-DAAA!

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Miché, ho trovato! Facciamo il Kugelhupf

....

Oi? ci sei?

Scusa, non ho capito bene...cosa dovremmo fare io e te?

Il Kugelhupf

Uhm

Vai a guardarti il blog di Paoletta e poi mi dici.

Qualche ora dopo...

Pie', ho stampato tutto ora studio.

Per chi ancora non lo sapesse, Michela quando dice che stampa in realtà si ricopia tutto sul suo quadernino e se dice che studia vuol dire che ha già chiaro quello che vuole fare...e infatti:

Allora ci sono. L'unica cosa è che uvetta e canditi non piacciono a molti della mia famiglia. Penso di metterci il cioccolato.

OK. Vada per il cioccolato.
Io lo faccio come da ricetta, ok

in realtà poi ho cambiato qualcosina:

Ingredienti
300 g manitoba
150 g burro (io 120 g)
75 g zucchero
10 g Lievito di Birra fresco (io 8 g)
50 g Latte
75 g Acqua
2 Tuorli
2 Uova
6 g sale
1 cucchiaino di miele
Zeste arancio
 

A scelta
25 g uvetta (io 60 g)

25 g arancia candita (io 120 g)
oppure
100 g cioccolato tagliato a quadratini piccoli


Si parte con una Biga fatta con l'Acqua, Lievito di Birra, 75 g manitoba e il miele.
Si impasta e si lascia riposare 45’-60’.

Poi si passa all'impasto vero e proprio. Si uniscono i rimanenti ingredienti tranne il burro, l'uvetta e l'arancia candita (o il cioccolato). Si incorda.
Ci vorrà un po' di tempo, l'impasto è di quelli molto liquidi, ma voi non dubitate: l'impastatrice saprà fare il proprio dovere. Basta aver pazienza. ;)

Una volta incordato, si inizia ad inserire il burro un pezzo per volta, sempre continuando ad impastare per non perdere l'incordatura.

Infine si aggiungono l'uvette e i canditi (o il cioccolato)
Si mette l'impasto in un contenitore con chiusura ermetica e si lascia riposare 30’.
Quindi si ripone l'impsto in frigorifero, a 4°, per minimo 6 ore e un massimo di 24.


Una volta tolto si aspetta una mezzoretta, poi si fa un giro di pieghe al centro e si lascia riposare 15'.

Si forma bucando al centro con le dita infarinate e sistemandolo in uno stampo da ciambelloni o da Kugelhupf, imburrandolo e posizionando sul fondo un po' di mandorle.


Si lascia lievitare fino a quasi triplicare.

Si inforna a 180° per 20-30' Controllate con il solito metodo dello stecchino.

Sformate quando l'impasto si è raffreddato e apritelo solo dopo qualche ora:


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Miché, allora? Come ti è venuto?

A Pie, è divino. Guarda qua! Lo devi prova' al cioccolato! Secondo me è ancora più buono!

....

Pie', ci sei? Piero? Pieroooooo?

Lo confesso: ero già con le mani in pasta per fare la versione al cioccolato!

E visto che c'ero ho pure fatto un piccolo filmato col cellulare; questa volta ve lo propongo senza musica e senza scritte, abbiate pietà per la qualità:


Sul risultato finale, invece....

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mmmmmmmmmmmm
Decisamente divino!!!!!

Se dovessi consigliarvi quale tra i due, non avrei dubbi: cioccolato forever!

Vi lascio con queste due fette...amichevolmente unite; a sinistra il classico, a destra quello al cioccolato.

Scegliete voi....

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Chiudo con una nota tecnica, doverosa dopo aver scritto il post:

Il Kugelhupf è più facile a farsi che a scriversi.

Davvero! Non so quante volte ho dovuto correggere la grafia! :D :D :D



Ciao e alla Prossima.E non dimenticate di andare a vedere anche il Kugelhupf di Michela! ;)

Lo Ziopiero

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giovedì 21 marzo 2013

Farfalle Integrali Fatte in Casa

Lo avevo detto in questo commento a Michela: le farò, ma mi verranno degli aquiloni, altro che farfalline! :D :D :D

E infatti così è stato!

Ma che aquiloni, però!

Certo, non hanno né capo né coda, non sono colorati e il loro volo non è legato ad un filo.

Però...però...però...

Quando ho impiattato è stato come volare...

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Si è svolto tutto molto rapidamente.

Una scelta delle farine da usare: FON-DA-MEN-TA-LI, come ormai sapete meglio di me.
Un'idea al condimento, colorato appunto!
Un pensiero allo scatto fotografico.

Ed ecco che ero già all'opera, in men che non si dica.

Per l'impasto qui ho voluto fare il sofisticato, sapete che a me piace sentire i vari sapori e per queste farfalle ho voluto unire un po' di farine che avevo, cercando di trovare il giusto mix.

Voi, ovviamente, fate come meglio credete. Intanto vi svelo questa alchimia:

Ingredineti per ogni persona:

40 g farina integrale
25 g farina di farro integrale
10 g farina di segale
25 g farina di grano duro
50 g acqua

L'impasto va fatto riposare almeno un'ora.
Poi va steso non troppo sottile; la carnosità della pasta si deve sentire chiara, decisa.

Poi ritagliate dei quadrati (4x4cm se volete gli aquiloni, altrimenti più piccoli) con la rotella zigrinata lungo un lato e con la rotella normale lungo il rispettivo lato perpendicolare.

Senza alzare dal tavolo di lavoro i quadratini, formate le farfalle schiacciandoli tra pollice e indice dal lato non zigrinato. Potete fare questa operazione in contemporanea, sia con la mano destra sia con la sinistra. Alla fine vi ci vorrà metà del tempo! ;)

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3 porzioni si fanno in un batter baleno, giusto quei pochi minuti per far bollire l'acqua.

E quindi questo piatto lo possiamo pure classificare tra quelli Buoni e Veloci, che dite?

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Per il condimento:
cuocete la zucca nel forno (o se preferite in padella con dell'olio e già tagliata a pezzetti);
lessate dei broccoli, ovviamente senza buttare l'acqua nella quale cuocerete le farfalle;
una volta cotte fate saltare in padella le farfalle con il condimento o, meglio, le ripassatele nel wok.

Sopra ci ho messo del formaggio ragusano, ma anche una ricotta salata ci sta molto bene.
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p.s Miché, le tue son molto più belle, lo so, ma il mix di farine che ti ho fatto in questa pasta lo devi assolutamente provare!!!


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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martedì 19 marzo 2013

E con oggi son 51!

Lo scorso anno il mio compleanno lo festeggiai con le zeppole, senza sapere che di lì a poco avrei  ricevuto un regalo bellissimo da parte di molti di voi.

Ne rimasi commosso. Ogni tanto mi vado a rileggere qualche vostro post di quel giorno, di cui conservo un ricordo molto particolare, anche perché poi il regalo fu doppio!!! :)))

I ricordi, si sa, fanno parte integrante della nostra vita.

E più si ....ehm...cresce, più se ne hanno.

Poi si arriva ad un certo punto della vita in cui i ricordi diventano talmente tanti che fai fatica a tenerli tutti a mente.
Episodi, svolte, storie, amori, avventure, viaggi...quanti ricordi ognuno di noi ha nella propria memoria...?

E quanti ricordi abbiamo in comune?

Oggi mi son fatto aiutare. Ho ripreso un vecchio testo da internet e ve lo ripropongo qui.

Intendiamoci, l'avrebbe potuto scriverlo chiunque di noi, con le stesse parole, gli stessi ricordi o altri ancora...se volete nei commenti ritenetevi liberi di fare delle aggiunte, che dite?

Buona lettura e...buoni ricordi! :)))

Noi, che...

Noi, che le nostre mamme mica ci hanno visti con l'ecografia.
Noi, che a scuola ci andavamo da soli e da soli tornavamo.
Noi, che la scuola durava fino alla mezza e poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia (si, anche con papà).
Noi, che eravamo tutti buoni compagni di classe, ma se c’era qualche bullo, ci pensava il maestro a sistemarlo sul serio.
Noi, che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, mamma a casa te ne dava 2.
Noi, che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore.
Noi, che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in tuta, tutti felici.
Noi, che avevamo le tute lucide acetate dell’Adidas che facevano fico, ma erano pure le uniche.
Noi, che la gita annuale era un evento speciale e nelle foto delle gite facevamo le corna ed eravamo sempre sorridenti.
Noi, che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su internet.
Noi, che la vita di quartiere era piacevole e serena.
Noi, che andare al mare nei sedili posteriori della 850 di papà o nella 1100 di nonno era una passeggiata speciale e serbiamo ancora il ricordo di un bagno “pulito” a Rimini, Ostia o all’Idroscalo
Noi, che non avevamo videogiochi, né registratori, né computer. Ma avevamo tanti amici lo stesso anche senza s. n.
Noi, che per cambiare canale alla TV dovevamo alzarci e i canali erano solo 2.
Noi, che andavamo a letto dopo Carosello.
Noi, che sapevamo che era pronta la cena perché c'era Happy Days e Fonzie.
Noi, che guardavamo allucinati il futuro con “Spazio 1999” .
Noi, che se la notte ti svegliavi e accendevi la TV vedevi solo il monoscopio Rai con le nuvole o le pecorelle di interruzione delle trasmissioni.
Noi, che ci sentivamo ricchi se avevamo 'Parco Della Vittoria e Viale Dei Giardini'.
Noi, che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.
Noi, che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più fico e che se anche andavi in strada non era così pericoloso.
Noi, che dopo la prima partita c'era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella.
Noi, che avevamo il 'nascondiglio segreto' con il 'passaggio segreto'.
Noi, che giocavamo a nomi-cose-animali-città.
Noi, che ci divertivamo anche facendo Strega-comanda-colori.
Noi, che ci mancavano sempre 4 figurine per finire l'album Panini (celò, celò, celò, celò, celò, celò, mi manca!).
Noi, che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in casa, ma che a quelli degli altri suonavamo e poi scappavamo.
Noi, che compravamo dal fornaio pizza bianca e mortadella per 100 £ire (= € 0,050!) e non andavamo dal dietologo per problemi di sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare.
Noi, che bevevamo acqua dalle fontanelle dei giardini, non dalla bottiglia PET della minerale ed un gelato costava 50 £ire (pari a € 0,025!).
Noi, che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la Bic.
Noi, che sentivamo la musica nei mangiadischi sui 45 giri vinile (non nell’Ipod) e adesso se ne vedi uno in un negozio di modernariato tuo figlio ti chiede
cos'è.
Noi, che al cinema usciva un cartone animato ogni 10 anni e vedevi sempre gli stessi tre o quattro e solo di Disney.
Noi, che non avevamo cellulari (c’erano le cabine SIP per telefonare) e
nessuno poteva rintracciarci, ma tanto eravamo sicuri anche ai giardinetti.
Noi, che giocavamo a pallone in mezzo alla strada con l'unico obbligo di rientrare prima del tramonto.
Noi, che trascorrevamo ore a costruirci carretti per lanciarci poi senza
freni, finendo inevitabilmente in fossi e cespugli.
Noi, che ci sbucciavamo il ginocchio, ci mettevamo il mercurio cromo, e più era rosso più eri fico.
Noi, che giocavamo con sassi e legni, palline e carte.
Noi, che le barzellette erano Pierino, il fantasma formaggino o c’è un francese-un tedesco-un italiano.
Noi, che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto.
Noi, che la Barbie aveva le gambe rigide.
Noi, che l'unica merendina era il Buondì Motta e mangiavamo solo i chicchi di zucchero sopra la glassa.
Noi, che il 1° Novembre era 'Ognissanti', mica Halloween.
Noi, che il Raider faceva concorrenza al Mars.
Noi, che a scuola le caramelle costavano 5 £ire.
Noi, che si suonava la pianola Bontempi.
Noi, che la Ferrari era Lauda e Alboreto, la McLaren Prost , la Williams Mansell , la Lotus Senna e Piquet, la Benetton Nannini e la Tyrrel a 6 ruote!
Noi, che la penitenza era 'dire-fare-baciare-lettera-testamento'.
Noi, che ci emozionavamo per un bacio su una guancia.
Noi, che il Ciao e il Boxer si accendevano pedalando.
Noi, che nei mercatini dell'antiquariato troviamo i giocattoli di quando eravamo piccoli e diciamo "guarda! te lo ricordi?" e poi sentiamo un nodo in gola.
Noi, che vivevamo negli anni di piombo, in mezzo ad inaudite violenze per lotte sociali e di classe.
Noi, che votavamo per i partiti della 1° Repubblica: MSI, DC, PRI, PLI, PSI, PCI, e non per 70 diversi gruppi dai nomi fantasiosi.
Noi, che trovammo lavoro tutti e subito.
Noi, che siamo ancora qui e certe cose le abbiamo dimenticate e sorridiamo quando ce le ricordiamo.

......... Noi, che siamo stati tutte queste cose e tanto altro ancora....

Noim che...Vi saluto con una foto.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Fotografare le colonne mi ha sempre affascinato. Sono un simbolo di stabilità, ma anche di continuità, a volte infinita...

Ciao e alla Prossima

Lo Ziopiero

lunedì 18 marzo 2013

Biscotti ai Cereali

Ci sono molti lettori che non commentano.
Poi, magari, improvvisamente rompono il ghiaccio e in una volta sola si rifanno del tempo perduto!
:)))

Poi ce ne sono altri che piuttosto che commentare preferiscono inviarmi mail per stabilire un contatto diretto, chiedendomi pareri, suggerimenti, o anche dandomi delle indicazioni.
:)))

E' quanto accaduto con Eleonora, che un giorno mi scrive tutta felice elencandomi una molteplicità di sue realizzazioni culinarie, tra cui questi biscotti ai cereali!

"Zio, che ti sembrano?" 

"Ele, ti dico solo che mi hai fatto venir voglia! :)))"

"Non mi dire che li farai?"

"E certo! Magari ritoccherò qualcosina..."

Effettivamente da una prima lettura delle dosi mi è subito saltata all'occhio la grande quantità di burro, che ho ovviamente ridotto.

Ma a prescindere dalle dosi devo dire che mi son piaciute molto le foto con cui Sabina ha rappresentato i suoi biscotti e alla fine non ci ho pensato su due volte e li ho rifatti così:

Ingredienti per 18 biscotti circa

100 g di farina integrale
100 g di fiocchi d'avena
100 g di burro (io 75 g)
50 g di zucchero di canna
(io ho usato il muscovado)
un pizzico di sale
un cucchiaino di lievito per dolci
2 cucchiai di latte o quanto basta



L'impasto, come tutti gli impasti per biscotti, va fatto riposare in frigo almeno un'oretta.

Poi forno a 180°, fino a quando cambiano colore.

Ricordatevi: i biscotti vanno tirati fuori dal forno ancora morbidi e lasciati freddare su una gratella.

Farli è stato un attimo.

Mangiarli a colazione...pure!

Mi piace questa cosa!

(Fai click sulla foto pre ingrandirla)
Ovviamente, ve li consiglio! ;)


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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giovedì 14 marzo 2013

Crostata di Visciole: la clonazione e... due paroline sugli assaggi


Chi mi conosce sa bene che non amo i dolci venduti nelle pasticcerie romane.
Il motivo? Semplice. Sono solo belli. E a volte neanche belli.

Disceeee... Ma il sapore? Non senti che sapore hanno?

Si, certo che lo sento. Ed è proprio quello il problema: il sapore è sempre lo stesso, come se fosse prodotto in serie. Serie B, a volte Serie C.
Niente a che fare con i sapori veri, genuini, ai quali, ahimé, ci siamo disabituati.
O verso i quali, forse, non siamo mai stati educati.

Certo, lo riconosco: addestrare il palato non è cosa facile, specialmente in un sistema dove si gusta con gli occhi e si assapora con la pancia, nel vero senso della parola.

Inorridisco quando sento affermazioni del tipo: "mmmm, che buono", un attimo dopo aver visto deglutire un boccone intero senza quasi neanche averlo masticato!!! E ancor peggio quando non si da voce al proprio gusto, esprimendo completa indifferenza verso il cibo che stiamo introducendo nel nostro corpo.

Il Cibo per me è una cosa sacra (e quindi lo scrivo con la C maiuscola).

E quando arriva sulle nostre tavole, o lo predisponiamo per una preparazione di un piatto o lo scegliamo in banco di mercato o, ancora meglio, lo cogliamo dall'albero...ha già una sua storia, una sua vita.

Vi siete mai immaginati che percorso ha fatto prima di arrivare fino a noi?

Il contadino che l'ha seminato, cresciuto, accudito, raccolto. L'autista che l'ha caricato, trasportato, scaricato. Il cuciniere che poi ha unito gli ingredienti, seguendo il suo estro, per poi offrircelo.

E noi che facciamo? In 2 minuti divoriamo il tutto senza rispetto, senza considerazione, accecati dalla fame (che poi me devono spiegà come facciamo ad aver fame quando di certo a noi per fortuna il Cibo non manca mai!).

Il Cibo va rispettato, considerato, apprezzato.

Cominciamo prima col guardarlo, nelle sue forme, nel suo aspetto, nel suo colore. Avete presente quanti bei colori ci sono dietro un alimento? Quante sfumature? Ci avete fatto mai caso che il nero è il colore meno frequente nei cibi (bruciature a parte!)?

Poi il Cibo va toccato, si con le mani. Niente posate. Se poi è crudo tanto meglio!

Quindi va annusato, respirato, quasi inalato.

Un po' per volta. Non un respiro, non due, ma almeno tre, affinché le narici prima si liberino da altri odori e poi entrino in contatto con quello nuovo e alla fine riescono ad annusarlo completamente, inebriandosi e lasciandosi trasportare....

E poi...aspettattiamo sempre qualche secondo prima di addentare....e quando lo mettiamo in bocca...

Il Cibo va prima schiacciato tra lingua e palato e poi masticato, masticato a lungo. 

Cerchiamo i sapori, anche se crediamo di conoscerli.
Proviamo a chiudere gli occhi e sentire le essenze, i retrogusti, i ricordi...

E questo è proprio quello che mi succede ogni volta che assaggio questa crostata di visciole

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


E' uno dei pochi prodotti di pasticceria (anzi al momento l'UNICO!) che ancora compro a Roma.

Come sapete quando trovo un prodotto artigianale come si deve, ne rimango estasiato e ci tengo a dirlo. E a cercare di ricopiarlo.

E' successo con questi biscotti qui, il cui assaggio mi ha stupido e la cui clonazione mi ha pienamente soddisfatto al primo colpo.

Mi succede quando mangio la pizza di Bonci...la cui qualità a mio avviso è un universo al di sopra delle altre pizze che si trovano in giro e devo dire che anche in questo caso le clonazioni mi soddisfano in pieno.

E così è successo con questa crostata di visciole del forno Boccione sito nel Ghetto Ebraico.
Vi ricordate? Ne parlai qui.


Ottima, davvero. Anzi spettacolare.

A mio avviso il miglior prodotto di pasticceria che si possa acquistare a Roma e ci tengo pure a sottolineare per chi passa poco da queste parti che io di pubblicità non ne faccio: mi voglio sentir libero di dirvi che se una cosa è buona, lo è davvero.

E come per i biscotti o  per la pizza, dopo averla mangiata son subito passato alla clonazione.

ma.....

ma....

ma....

Il primo tentativo di clonazione è andato fallito!!!
E' venuta una crostata buona, ma diversa.
Decisamente diversa.

Eppure apparentemente il concetto è facile.
Frolla, visciole, ricotta, frolla.

E cos'è che non andava? Proprio lei, la frolla!

C'era qualcosa che non riuscivo a capire nella frolla della crostata comprata.
Qualcosa di particolare.
Una morbidezza, una scioglievolezza, un sapore che....

Insomma, ci dovevo riuscire. Non potevo fallire una seconda volta.

Così un giorno son tornato a comprarla col chiaro intento di ispezionarne ogni singola briciola.

E così mi sono accorto di una cosa che l'avrebbe migliorata sicuramente, perché io quel sapore lo sentivo. Era un sapore di crema, appena accennato. Come se ce ne fosse un sottile strato tra la frolla e le visciole.

Ero sicuro che ci fosse, anche se non si sente marcatamente.
E mi ero fatto l'idea che ci volesse.
Una crema da forno, ovviamente.


E ci voleva!

Ma....

ma...

ma...

Anche al secondo tentativo non ho colpito il centro del bersaglio.
Motivo? Sempre lei, la frolla maledetta!

Diceeee, ma zzipie', co tutte le frolle che fai mo non riesci a trovare come è fatta questa?

No, non ci riesco. Lo ammetto.

Ma io so capoccione! Mi ci impunto. E così ho iniziato a pensare, elugubrare, fino a farmi fumare il cervello.

Inizialmente pensavo che quella morbidezza fosse dovuta al burro, ma poi ho capito che non era così, anzi il contrario!!!!


Così mugina che ti rimugina alla fine ho provato a sconvolgere le regole e ideare una ricetta di frolla per me inedita (magari poi scopro che la conoscono metà dei lettori! :D: D: D)

...e questa volta....

...questa volta.... 

...questa volta.... 

:)))))))

Frolla per la Crostata di Visciole:

Ingredienti per uno stampo da 20 cm

200 g farina
65 g zucchero
45 g burro fuso (si fuso!)
2 tuorli
1 albume
1 cucchiaino di lievito per torte salate
Sale
Zeste di limone


Impastare tutto insieme. Se dopo un po' non si amalgama, aggiungete un goccino-ino-ino di latte.
Lasciate riposare in frigo almeno un paio d'ore.

Ripieno.

Crema da forno (dosi con 2 rossi così ne avanza un po' per le leccate golose!)

500 g ricotta di pecora schiacciata con 150 g di zucchero
350 g marmellata visciole o amarene se non trovate le visciole


Stendete la frolla e sistematela nello stampo, poi uno strato sottile di crema, poi la marmellata (se è duretta ammorbiditela sbattendola con una forchetta in una ciotola), ricotta, chiudete con altra frolla.
Spennellate poi la superficie con un ovetto sbattuto.

Forno a 180°. I tempi sono soggettivi e di solito mi regolo a occhio. Comunque credo di averla tenuta 45'.


Quando la tirerete fuori dal forno sarà imperfetta; non preoccupatevi: deve essere imperfetta!

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

La torta va gustata tiepida...
Mangiata a mozzichi, con le mani...
(Fai click sulla foto per ingrandirla)
O con la forchetta, magari comodamente seduti

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Ovviamente mai saprò se la ricetta originale del forno Boccione (che non rivelano neanche sotto tortura) è esattamente quella che ho elaborato, ma vi posso assicurare che quanto a sapore, friabilità, consistenza ed equilibri ci siamo!

Fatela, anzi clonatela!!! 

:)))

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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lunedì 11 marzo 2013

Il Ciambellone più buono del mondo!!!

Certo, detta così sembra che uno se la tiri!

Be', in questo caso, non è proprio così, visto che la ricetta non è mia ma l'ho presa da Gambetto che a sua volta l'ha presa da Ady che non a torto l'ha definito "il ciambellone più soffice del mondo".

Effettivamente questo ciambellone è notevole!

La prima volta che l'ho provato è stato grazie ad un graditissimo regalo portato direttamente a casa mia, poi l'ha rifatto da mia cognata la quale mi aveva chiesto la ricetta battendomi sul tempo clonazione, e infine l'ho rifatto con le mie mani e... devo proprio dirlo:  

Questo ciambellone merita davvero la corona dei ciambelloni!

Di facilissima esecuzione, ma di geniale invenzione, questo ciambellone nasconde una magia: i sapori racchiusi tra gli ingredineti iniziano subito a sciogliersi in bocca, solleticano le papille gustative, rivitalizzano tutti i sensi e, soprattutto, senza lasciarvi intorno quella fastidiosa sensazione di allappamento, avete presente?

Putropppo ha un difetto, grave, gravissimo: dopo il primo morso non riesci a fermarti, e non lo dico per esagerare: chi l'ha provato sa di cosa parlo! Va giù che è una meraviglia, leggero come una nuvola.

Per questo motivo, qualora decideste di farlo anche voi, imponetevi delle ferree regole sul suo utilizzo. Una, massimo due fettine a colazione, non di più!

.....ssseeeeeeeeeeeeeeee!!!

Secondo voi ci sono riuscito??? :D :D :D

Adesso sta a voi decidere; io, per non sbagliare, vi lascio dosi e procedimento. E anche una foto. ;)

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Ingredienti:
250 g. di zucchero
250 g. di farina 00
3 uova intere
130 g di olio di semi di ottima qualità
130 g. di acqua
250 g. di marmellata agli agrumi di ottima qualità
una bustina di lievito per torte salate

Preparazione
Montate a lungo le uova con lo zucchero; poi, sempre mentre montate, aggiungete poco per volta la marmellata, l'olio e l'acqua a filo e infine la farina con il lievito.
Solito stampo imburrato e infarinato. Se volete aggiungere un tocco di classe, fate come suggerisce Gambetto: versate prima i 3/4 del composto e poi nel rimanente aggiungete due cucchiai di cacao amaro mescolando per bene; unite poi il tutto a quanto già nello stampo per ottenere l'effetto marmorizzato, ma anche per dare quel sapore in più.
Forno a 180° per 40 minuti circa (prova stecchino)


La marmellata che ho usato è di mandarini, ovviamente fatta in casa.

Allora, avete deciso? Lo farete? Chissà perché ma ho l'impressione di si... :)))



Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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mercoledì 6 marzo 2013

Cornetti ripieni di Cioccolato



♫ ♫ 
E' uno di quei giorni che...ti prende la malinconia
Che fino a sera non ti lascia più....


♫ ♫


La ricordate? Vi piace la Vanoni? L'ho sempre trovata una donna affasciante, misteriosa, con una voce suadente, sensuale.

L'altro sabato mattina era proprio uno di quei giorni lì...svegliato con la malinconia...e allora ho iniziato a canticchiare questa canzone...ma poi, al secondo verso, mi sono subito fermato!

E no, mia cara Ornella! Io 'sta malinconia mica me la posso portare fino a sera!!!
Occorre rimediare!

E come, se non andando subito in cucina ad impastare?

...si, ma cosa?

Gli impasti non si possono mica improvvisare...almeno a me non piace improvvisarli.
Un po' come i viaggi. Metà del piacere di un viaggio è nella preparazione, nella scelta dei luoghi da andare a vedere, dei percorsi da fare, nello studio della storia dei siti da visitare....Il viaggio non si improvvisa all'ultimo momento. E nemmeno un impasto!

Occorre decidere prima di tutto cosa fare, e poi stabilire i tempi, i ritmi, le disponibilità durante la giornata...

A me piace molto questa fase..a volte la prolungo delle ore...sapete quel sottile piacere di proiettare in uno schermo immaginario davanti a voi le varie fasi della preparazione, focalizzandosi sui particolari, i gesti, i profumi...fino poi ad avere chiara davanti l'immagine del risultato finale?

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Ecco! Era questa l'immagine che mi si è materializzata davanti:

E così, piano piano, il progetto prende corpo...una rapida idea degli ingredienti...un veloce controllo a mente...ce l'ho, ce l'ho, ce l'ho, mi manca? No, ce l'ho, anche questo...

Ed ecco che la malinconia inizia a sfumare...lasciando il posto ad un sorriso, prima di compiacimento, poi di soddisfazione, infine di complicità verso te stesso.

Un occhiata all'orologio, anche se non ce n'è bisogno: fuori è ancora buio..ho tutto il tempo che voglio.

E anche gli ingredienti

500 g di manitoba
80  g di latte
10 g di lievito di birra

3 uova
80 g di zucchero
Zeste di arnacia
12 g di liquore arancia
25 g di miele arancia
8 g sale
100 g di burro


Nel latte tiepido sciolgo il lievito e aggiungo qualche cucchiaiata di farina, mescolando con la frusta fino ad ottenere una cremina densa. Altra spolverata di farina sopra la cremina e lascio lì, a riposare.

Intanto preparo la mia cioccolata preferita, che vi ho già presentato qui

Crema da forno al cioccolato - Ricetta dello Ziopiero
100 g di latte
60 g di panna
2 tuorli

80 g di zucchero
10 g di  fecola di patate
2 Cucchiai di cacao
50 g cioccolato fondente al 70%

zeste di arancia

Ho scaldato il latte con la panna e poi l'ho versato goccia a goccia nel cacao setacciato e unito alla fecola, mescolando per bene per evitare la formazione di grumi. Le uova le ho montate con lo zucchero e le zeste. Poi ho messo tutto sul fuoco fino ad ottenere la crema, alla quale ho poi aggiunto il cioccolato tritato.


Nel frattempo il lievitino aveva iniziato a formare delle crepe sulla farina messa in superficie.
Ho aggiunto gli altri ingredienti tranne il burro e ho impastato, fino ad incordare.

Alla fine ho aggiunto il burro appena ammorbidito, fino a completo assorbimento.


Se l'impasto nella ciotola dovesse apparire poco compatto, non esitate; tiratelo fuori e continuate ad impastare a mano, tanto adesso sapete come fare.

Alla fine dovrà presentarsi bello liscio, così:
(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Lasciatelo al coperto, fino al raddoppio.

Poi stendetelo e formate dei lunghi triangoli.

Mettete un cucchiaino di cioccolata poco sopra la base:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

E col cucchiaino stendetelo fino circa i 2/3

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Arrotolate e sistemate i vostri pargoli con la punta a contatto della teglia, altrimenti rischiate che in cottura vi si alzi.

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Lasciateli crescere al caldo; infornateli a 180° dopo averli spennellati con gli albumi avanzati dalla crema, mischiati ad un po' di latte.

A fine cottura, spolverateli con dello zucchero a velo e....

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Aho! Ma chi se li è fregati?!?!?!?

ahhhhh, eccoli qua!!! :D :D :D

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
FATELI!

:))))

Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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lunedì 4 marzo 2013

Gnocchi Patate e Broccoli ripieni di Taleggio

Confessate:

Quante volte vi capita di leggere una ricetta, di segnarvela tra le cose da provare e... di lasciarla lì a fermentare per giorni, settimane, mesi...

Ne ho alcune con un invecchiamento di qualche anno!!!! Che dite? Saranno ancora buone? :D :D :D

D'altra parte è inevitabile a chi, come noi, passa del tempo a sbirciare ricette.
Viene subito il complesso di Troisi, come lo chiamo io, che parlando degli scrittori diceva:
"Come faccio a leggerli tutti? Quelli sono tanti...e io sono uno solo!" :))

Però ci sono delle volte in cui capita esattamente il contrario: vedi una ricetta e la fai subito tua.

Come per esempio mi è successo con i Nannibis...Cotti al Cioccolato, oppure con questo burger di ceci e riso proposto dall'Araba

O con questi gnocchetti broccoli e patate proposti da Michela.

Lei li ha pubblicati di venerdì; io li ho fatti il sabato!
E alla fine non ho aspettato neanche tanto per pubblicarli! Un record! :)))

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Ora però vi devo confessare subito una cosa: come per la maionese anche con gli gnocchi il mio esordio è stato un disastro!!!!

E sapete perché?

All'epoca, per non saper né leggere né scrivere, mi rifeci ad una ricetta con delle dosi ben precise: TOT di patate lessate, TOT di farina. Risultato...TOT..ale sfacelo! :D :D :D

Appiccicosi, brutti, storti...

La verità è che le dosi per gli gnocchi non esistono!
Ci vuole l'occhio, non la bilancia!

Disceeee: e quanta farina va aggiunta?

"quanta ne prende" , come giustamente suggerisce Michela!

E così ho cercato di mettere a frutto le mie conoscenze di impasti per capire quando fermarmi, cercando di "vedere l'impasto con le mani" (da cui gli gnocchi sinestetici!  :D :D :D)

Disceee: ma come fai a capirlo?

Lo capisci, lo capisci! Fìdati!

Questi poi sono gnocchi particolari:

Prima di tutto perché oltre che con le patate sono impastati anche con i broccoli, precedentemente lessati e frullati! Qui le dosi consigliate ci sono: stesso peso di patate (lessate) e broccoli.

Il risultato, come potete vedere, è una pallotta di un verde quasi smeraldo, che vi assicuro avrei preso a mozzichi!

(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Secondo perché che questi sono gnocchi ripieni!!!!

Disceee: ma come ripieni?!?!?!?

Ripieni, ripienio!!!!

Disceee: ma ripieni di cosa?

Ma di taleggio!!!!

Ho preparato tanti pezzettini tagliuzzati a misura:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Poi ho fatto i classici cilindretti all'impasto e li ho tagliati alla meno peggio e schiacciati:

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

Infine li ho riempiti con una punta di taleggio ....

(Fai click sulla foto per ingrandirla)

...per poi formarli per benino, con la stessa tecnica con cui si formano le palline del Danubio
(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Visto quanto sono belli? E che bel colore? :)))

Cotti quanto basta e poi conditi.

Disceeeee ma come li hai conditi?

Ma come? In omaggio alla mia musa ispiratrice non potevo che farli con Menta e Rosmarino! :D :D :D

Veloce ripassata in padella insieme al burro; impiattati con una spolverata di pecorino e...
(Fai click sulla foto per ingrandirla)
Guardate che spettacolo quel tocco di taleggio semi fuso che cola dallo gnocco...

Michela, sono davvero spettacolari!
E penso pure che li rifarò a breve ;)

Grazie per la ricetta e...

A voi tutti un consiglio: FATELI!!!!

(intanto io continuo a mangiarmeli ..... :D :D :D )

(Fai click sulla foto per ingrandirla)


Ciao e alla Prossima.

Lo Ziopiero

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