I Primi dello ZiopieroI Secondi dello ZiopieroPreparazioni VariePane e focaccePizzeI Biscotti dello ZiopieroLe Crostate dello ZiopieroLievitati SuperI Dolci dello ZiopieroI Gelati dello ZiopieroBuoni e VelociI Cioccolatini dello Ziopiero
I Primi dello ZiopieroI Secondi dello ZiopieroPreparazioni VariePane e focaccePizzeI Biscotti dello ZiopieroLe Crostate dello ZiopieroLievitati SuperI Dolci dello ZiopieroI Gelati dello ZiopieroBuoni e VelociI Cioccolatini dello Ziopiero

martedì 23 febbraio 2010

Quattro Chiacchiere dopo il Carnevale...

Quelli come noi appassionati di cucina spesso, anzi praticamente sempre, preparano dolci o altri piatti per svariati motivi: provare una tecnica nuova, assaggiare nuovi sapori, sperimentare intrugli vari, migliorare le proprie capacità.

Poi, come capita a tutti noi foodbloggers, una volta realizzato il piatto, muoriamo dalla voglia di rappresentarlo fotograficamente... ma il più delle volte (adesso parlo per me, si intende) vengono fuori delle foto piatte e insignificanti o, meglio, significanti solo per noi in quanto inevitabilmente ci rievocano le varie peripezie adottate nella preparazione o la gioia di aver ottenuto un buon risultato culinario; un po' come succede a quelle foto scattate durante le vacanze alle persone vicino ai monumenti : ci ricordano dei bei momenti, ma di fatto , la maggior parte di esse hanno uno scarso valore fotografico...

Ovviamente per rappresentare un piatto in una fotografia esistono varie tecniche e varie scuole di pensiero e la rete ci fornisce un’infinita lista di spiegazioni, tutte utilissime.

Personalmente non è molto che ho iniziato a dilettarmi con la mia nuova digitale (una Canon EOS450), ma una cosa adesso la sto imparando: la foto (e non solo quella del cibo) va pensata prima, e non dopo: in pratica non va improvvisata o scattata subito dopo aver cucinato.

Così l’altra mattina, guardando il barattolo di sanguinaccio regalatomi da Antonia, me lo sono immaginato colante sulle frappe....esattamente così:



Per cui ho fatto le frappe (o chiacchiere o bugie, chiamatele come vi pare tanto me le magno lo stesso!) appositamente per scattare questa foto.

Per gli amanti della tecnica fotografica posso dire che:

l’ambiente di scatto è una softbox appositamente da me costruita con cartone da imballo e carta da forno (costo totale 0,20€. In rete la potete trovare a partire dai 90€ circa)

due fogli bianchi da disegno formato grande

doppia illuminazione laterale (500W) e singola dall’alto (150W, quella avevo!)

ho fatto 3-4 scatti di prova con solo le frappe per sistemare meglio le luci e le varie impostazioni
infine ho scattato a raffica a 1/800 e 400ISO mentre la cioccolata colava.

Un immancabile colpetto di fotoritocco per ravvivare il tutto e voilà:

Ah, a proposito!
La ricetta delle frappe l’ho presa da Gennarino e la sintetizzo qui per vostra comodità:




400 grammi di farina
50 grammi di zucchero
40 grammi di burro
3 uova
1 scorza di
arancia e/o limone
2 bicchierini di grappa o rhum
1 presa di saleZucchero a velo




Impastare il tutto. Lasciare riposare 2 ore.
Stendere poi una sfoglia sottile con il mattarello e ritagliare le striscioline.
Lasciare riposare 30 minuti.

Friggere in una padella larga e olio di arachidi a 190°. Devono stare pochi secondi, giusto il tempo di dorarsi.
Spolverare di zucchero a velo solo dopo che si sono freddate e asciugate per bene.


Il sanguinaccio, come già detto, mi è stato regalato da Antonia, che però lo fa senza sangue :))
Riporto qui la sua versione pantagruelica:

1 lt.di latte
900 gr.di zucchero
250 gr.di farina 00
200 gr.di cacao amaro
8 tuorli
200 gr.di cioccolato fondente
cannella in polvere q.b
scrozette d'arancio.

per lo sciroppo
300 gr. di acqua
300 gr.di zucchero




in una pentola mescolare zucchero, cacao e farina setacciata; unire i tuorli e mischiare fino a formare una pastella; aggiungere il latte caldo lentamente continuando a mischiare; cuocere a bagnomaria fino a quando la crema è cotta e prima di togliere dal fuoco aggiungere il cioccolato a pezzi.
Mischiare fino a quando si sarà sciolto.

Tolto dal fuoco lasciarlo nella stessa pentola o in un contenitore d'acciaio; per non far fare la crosticina prendere con la forchetta un cubetto di burro e passarlo su tutta la superfice; quindi far raffreddare tutta la notte fuori dal frigo.
Il giorno dopo preparare lo sciroppo d'acqua e zucchero (ma visto che si deve raffreddare si può preparare anche dal giorno prima) e aggiungerlo alla crema un pò alla volta fino alla consistenza preferita, mischiando con una frusta a mano.
Alla fine unire la cannella e le scorzette.


...che altro aggiungere?



Frappe o Foto? Decidete voi. Alla fine si possono fare entrambe le cose ;-)

Alla prossima

Lo Ziopiero

Guardate anche le altre realizzazioni:

40 commenti:

  1. L'importante è non lasciare l'autoscatto continuo, altrimenti si crea un interessante filmino in cui mani dal cielo distruggono pian piano il paradiso. :-)

    Complimenti!

    RispondiElimina
  2. frappe, frappe! è arrivata l'ora di prepararle ora che il carnevale è finito (io odio il Carnevale!).
    fantastico il sanguinaccio senza sangue :) mi sono sempre chiesta come fosse ma non avevo mai avuto il coraggio di assaggiare quello vero...

    RispondiElimina
  3. Qualche consiglio su come fare le foto non guasta mai..:) e complimenti per le frappe e il sanguinaccio...sono da leccarsi le dita!

    RispondiElimina
  4. Copierò spudoratamente il tuo softbox provando a farlo! Bella foto per un momento tanto goloso...

    RispondiElimina
  5. ehm.....ho fatto anch'io il sanguinaccio con delle simil chiacchiere al forno, e l'ho fotografato come fosse una colata lavica che scendeva nel bicchiere, ma non dispongo di tutte queste conoscenze foto-tecnologiche,ma mi accontento dei miei risultati...

    RispondiElimina
  6. Grande zio...
    Come sempre...
    La foto mi piace molto.. ed anche la tua descrizione di come l'hai pensata...
    Per quanto riguarda le frappe.. beh.. una la mangerei ma mi sa che le hai già finite tutte...
    Ok ok... via la pigrizia e corro a prepararmele..
    Buona giornata.. e ... buona cucina..

    RispondiElimina
  7. Bellissima la fotografia.
    Io questo sanguinaccio (senza sangue), proverò a farlo nekl week end anche se non è più carnevale.

    RispondiElimina
  8. Viva il sanguinaccio senza sangue...e viva Ziopiero per le sue foto così invitanti!

    RispondiElimina
  9. grazie per la precisa descirzione del tuo set ci voglio provare :-) per le foto hai perfettamente ragione, io purtroppo con la truppa che mi salta addosso quando il piatto è pronto faccio una fatica pazzesca, le foto migliori (se così si possono definire....) le faccio quando preparo al pomeriggio e sono sola, la ricetta del sanguinaccio senza sangue è una meraviglia! grazie! ciao Ely

    RispondiElimina
  10. Ma quanti bei suggerimenti!!
    Grazie e complimenti per le frappe......sono davvero invitanti con quel bel sanguinaccio che cola!!
    Io ho sempre mangiato quello vero(intendo quello con il sangue) è buonissimooo, ma proverò di certo anche questo qui!
    Ciao, Laura ;)

    RispondiElimina
  11. Anch'io mi sto avvicinando alla foto, foto ai cibi in particolare, per il semplice fatto che il mio ragazzo ha cambiato vita e sta studiando per diventare chef (in questo momento è a lezione a colorno alla scuola di Gualtiero Marchesi, orgoglio da fidanzata perdonami!)...ho comprato anch'io una canon eos 450, acquisto online e ancora non è arrivato sigh sigh quindi ancora faccio foto con la mia instancabile compattina...delle volte vengono bene ma la maggior parte no...ma le condizioni in cui faccio le foto sono tipo: sbrigati che si fredda gli amici devono mangiare...
    molto molto molto graditi i tuoi consigli
    scusami se sono stata prolissa
    ps: tu che obiettivo usi?

    RispondiElimina
  12. Bravo Piero! Sei stato chiarissimo nella descrizione della scenografia!!! Preziosissimi consigli!!!

    RispondiElimina
  13. bravissimo diventi sempre piu bravo e non vedo l'ora di tornare qui a vedere con cosa ci delizerai !

    RispondiElimina
  14. @Grazie a tutti. Ci tengo a precisare che il sanguinaccio senza sangue è una ricetta di Antonia, una validissima cuoca ancora non food-blogger, ma dalla quale ho imparato diversi piatti che pian piano vi proporrò ;-)

    @Alessandra: per la tua nuova Canon ti consiglio (se non lo hai già fatto) l'acquisto del "cinquantino" f 1.8, con meno di 100€ hai un'ottima base di partenza. In particolare adesso fotografo con il 18-200 USM. La serie L è ancora troppo cara per le mie tasche!

    RispondiElimina
  15. @dauly: ho visto la tua colata lavica! Bella. I liquidi non sono facili da fotografare. ;-)

    RispondiElimina
  16. grazie piero, mi sento più sollevata, per tirare fuori una foto pubblicabile sto un quarto d'ora a scattare, e non ti dico la fatica di versare con una mano, inquadrare e scattare con l'altra....che vitaccia!!!!

    RispondiElimina
  17. @dauly: va bene scattare un quarto d'ora, ma se mi posso permettere passa quel quarto d'ora a decidere per bene l'impostazione della foto, la sua composizione, misura luci, tempi e diaframma... e poi fai solo due o tre scatti, secchi! ;-)

    Piesse: ma un telecomando no?

    RispondiElimina
  18. Bravo il tuo post è chiarissimo e le foto perfette...complimenti!!! un salutone...Luciana

    RispondiElimina
  19. ammmmmappate!!!
    creatore in cucina e in fotografia!...un perfetto foodblogger!;)
    bella la foto...ottime le chiacchere!!!

    RispondiElimina
  20. Ma che meraviglia!!! E che bello trovare spiegazioni anche sulla tecnica fotografica e sulla realizzazione del softbox, oltre che, naturalmente, su queste delizie che vorrei proprio poter assaggiare! Il sanguinaccio senza sangue mi attira assai...Grazie!! Ci(nzia)

    RispondiElimina
  21. Ciao capito qui dal blog di Laura, hai un blog interessantissimo, ricette strepitose e foto anche :)))
    Andrò a documentarmi sulla softbox che mi interessa molto!
    Grazie!

    RispondiElimina
  22. grazie!! spero di riusciri a fare foto decenti!!!

    RispondiElimina
  23. zio piero....la ricetta è super, il sanguinaccio è slurposissimo e la spiegazione del set fotografico è molto chiara ma io con la compatta come faccio a regolare tempo di scatto, diaframma e sensibilità della pellicola?? me devo solo che comprà la reflex digitale... dopo l'impastatrice però, il mio frullino elettrico fa un rumore come quello della cinghia di distribuzione della mia macchina che sta a partì... ecco, il meccanico prima dell'impastatrice... mi sa che le foto sul mio blog per i prossimi 24 mesi saranno con la compatta...

    RispondiElimina
  24. Piero,oggi mi hai fatto commuovere per quello che hai scritto di la,sei un grande amico e ti voglio davvero bene.un bacio.

    RispondiElimina
  25. @Eli: Grazie, Eli. Benvenuta.

    @Cristina: concordo! Prima di tutto l'automobile, poi l'impastatrice.
    Con la compattina possono venire foto molto belle, come quelle che fa Gaia e comq molte regole (esposizione, composizione, luci, tempi) si possono applicare tranquillamente.

    @Tutti: se volete prossimamente vi faccio vedere come si costruisce una sofbox (ma si pronuncia: soffete'bocse') e come ho allestito il mio mini studio fotografico per lo "Still Live". Ditemi voi

    Ciao e come sempre... Grazie :)))

    RispondiElimina
  26. ciao zio Piero :)

    complimenti per tutte le tue ricette e il "nuovo" blog (ormai non più tanto :D è già passato un po' di tempo da quando sei entrato nella blogsfera... non mi ricordo se te l'ho già detto, quindi... benvenuto :) )

    il tuo sanguinaccio mi ispira moltissimo, solo volevo chiederti (lo so, domanda difficile, e di solito sparerei a chi fa A ME simili domande...), com'è più o meno la sua consistenza?
    mi ha colpito l'elevata quantità di farina: di solito la vedevo aggirarsi sugli 80/100 g per litro di latte, ma forse è perché essendoci qui anche le uova, allora ne occorre di più? sarò stata spiegata? :D spero di sì :P insomma, è più o meno denso di una pasticcera, come un budino, o come una "coppa malù"? :)
    ti ringrazio molto :)

    Sere

    ps: ti seguo sempre, anche se a volte passo silenziosamente, senza lasciar traccia ;)

    RispondiElimina
  27. Ma se mi faccio ricoverare alla clinica Betty Ford, posso liberarmi definitivamente dalla mia schiavitù da bugie? No, perché ogni anno mi disintossico e poi arriva carnevale e ci ricasco.
    Per la macchina foto, prima di passare alla 40D ho avuto per lunghissimo tempo la 350D di cui la tua 450D è l'evoluzione. Anche io ti consiglio il cinquantino (l'f/1.8): sebbene "plasticoso" il mio 50mm si è sempre difeso superbamente e si è rivelato un ottimo acquisto; una bomba, ci vuole un po' all'inizio ad abituarsi, ma è fantastico perché ti costringe e aiuta a pensare all'inquadratura che vuoi ottenere e ha una luminosità notevole.

    RispondiElimina
  28. Pieruccio,
    che me le hai lasciate un po' di chiacchiere e di quella stupenda cremina di Antonia??

    PEr il reportage del tuo softebocse... sono molto curiosa, è quello che mettesti anche su gennarino??

    baci

    RispondiElimina
  29. Pieruccio,
    mica l'avevo vista la citazione... te lo posso dire anche io, che te vojo bbene?

    RispondiElimina
  30. oh sì, zio Piero, non vedo l'ora di vedere come si allestisce una soffetebocse (mitico! ;-)).
    Ma perché hai aspettato così tanto ad aprire un blog così bello?! Va be', ti perdono anche solo per le Chiacchiere, i cannoli, lo zabaione, il diplomatico, ecc. ecc.
    GRAZIE!
    cinzia

    RispondiElimina
  31. Ma che bello alzarsi la mattina e trovare questi vostri commenti: mi riempiono la giornata! :))

    @Virginia, ho sbirciato il tuo profilo: ma lo sai che, oltre alla pasticceria e alla fotografia, abbiamo tante cose in comune?!?!?!?
    Registi, Musica e il libro di Terzani, uno scrittore la cui vita mi ha sempre affascinato ;-)

    Be', spero di continuare ad averti come lettrice :))

    Piesse: la softbox non è quella che ho descritto su Gennarino. A breve vi dirò, intanto procuratevi una scatola di cartone e dello scotch da pacchi trasparente (tanto di carta da forno ne avete sicuramente ;-)

    RispondiElimina
  32. ciao,
    anche io ti seguo sempre e ti faccio i miei complimenti....ricordati che aspetto le macine!!;)) ti volevo chiedere quanto e come si conserva il sanguinaccio....
    buona giornata,
    Cristiana.

    RispondiElimina
  33. @Cristiana, hai ragione. In realtà ho ancora tanti di quei rotoli di biscotti in freezer che prima che ne rifarò passerà un po' di tempo!
    Il sanguinaccio mi è durato 3 settimane in frigorifero, opi è finito! Non ti saprei dire quanto si possa conservare, ma a naso ti direi di non andare oltre il mese.

    Forse qualcuno che ne sa di più potrebbe aiutarci?

    RispondiElimina
  34. Caspita! Oltre ad essere un abile cuoco sei anche un bravo fotografo... Grazie per aver risposto alla mia e-mail! Ormai passare dal tuo blog è per me diventato un appuntamento quotidiano. Un abbraccio.

    RispondiElimina
  35. ebbravo Ziopiero.. quelle chiacchiere sono invitantissime...mmmm... Attendo le indicazioni per la softbox anche se io posso disporre solo della compatta per il momento!

    Lory

    RispondiElimina
  36. eccome se mi interessa! sono pronta per costruire il mio set per fotografare :-))))
    ciao Ely

    RispondiElimina
  37. Ciao Zio! Hai un talento speciale: che belle le tue chiacchiere sottili sottili e piene di bolle!

    RispondiElimina
  38. OK, OK. A breve "cucinerò" per voi la softbox!
    :))

    Piesse: mi fa molto piacere che vi abbia interessato il sanguinaccio, ma ci tengo a ricordare che non è opera mia, bensì della mia amica Antonia.
    Son sicuro che quando avrà tempo di passar da qui potrà anche rispondere direttamente LEI alle VOSTRE domande. :))

    RispondiElimina
  39. Ciao Sere,ti rispondo al posto di Piero,il sanguinaccio ha la consistenza un pò più liquida della crema pasticcera,somiglia più ad una crema inglese,poi dosando lo sciroppo che aggiungi puoi farla come più preferisci.ciao
    antonia

    RispondiElimina

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails